implantologia avanzata

Si tratta di tecniche atte a far formare osso dove questo non è presente. Sono tecniche affascinanti e ove vadano a buon fine di grande soddisfazione per il paziente e il chirurgo. Sono però gravate da complicanze ed insuccessi. La maggiore problematica è la scarsa predicibilità iniziale. Accanto a casi di successo clinico ci sono molti casi di parziale successo ed altri di insuccesso ed i fattori che determinano questo non sono ancora tutti chiariti. 

Per ovviare alla mancanza di osso per molti anni si è ricorso all’utilizzo di innesti ossei prelevati in varie sedi del cavo orale o anche in sedi extra orali. Queste tecniche sono invasive e spesso ci sono due diverse “ferite”che devono guarire. Sono stati anche utilizzati innesti ossei dalla Banca dei Tessuti, ma sono attualmente in discussione. Oltre all’invasività clinica esiste la problematica del riassorbimento degli innesti a distanza di tempo e questo costringe il chirurgo ad innestare più osso del necessario perché una parte di questo verrà perso. 

È una tecnica chirurgica atta ad incrementare la quantità di osso disponibile nella regione posteriore del mascellare superiore dove la presenza o la iper-pneumatizzazione del seno da un lato, e il riassorbimento dell’osso alveolare dall’altro, impediscono spesso la possibilità di inserire degli impianti.